Martedì 6 maggio, alle ore 16,30, nella sala dell’Accademia Peloritana, su iniziativa del Dottorato di “Storia dell’Europa mediterranea” dell’Ateneo messinese e della Fondazione melitense Donna Maria Marullo di Condojanni, sarà presentato il libro “Memoria e testimonianza nel centenario del terremoto di Messina 1908-2008”, pubblicato a cura di Angelo Sindoni (Rubbettino Editore).
Dopo i saluti del Rettore dell’Università di Messina, del Prof. Giuseppe Romeo Vagliasindi, delegato dell’Ordine di Malta, e delle autorità, interverranno il Prof. Carlo Marullo di Condojanni (ambasciatore, Presidente della Fondazione D. Maria Marullo), del noto giornalista Melo Freni, del Prof. Andrea Romano dell’Università di Messina, e del Curatore.
Il volume ripercorre le iniziative salienti – nell’ambito della cornice ufficiale degli eventi promossi dall’Ateneo messinese – portate avanti da una sinergia tra il Dottorato di “Storia dell’Europa mediterranea” e i Cavalieri di Malta in occasione del centenario del grande sisma. Tali iniziative, scaglionate tra l’ottobre e il dicembre 2008, si sono tenute nell’Aula Magna dell’Università, all’Accademia Peloritana e nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele: conferenze, concerti, una mostra e un Convegno. Il libro, in particolare, raccoglie gli Atti del Convegno e le conferenze tenute all’Accademia Peloritana. Il complesso di tali iniziative si staglia con originalità nel panorama delle manifestazioni tenute per il centenario. Il grande sisma rappresentò, per molti aspetti, uno spartiacque nell’Italia dell’epoca, essendo stato il più grande terremoto nella storia d’Europa. Cambiarono non solo la sismologia ma anche le scienze edilizie e altre scienze sociali. Il libro chiarisce, per la prima volta, alcuni di questi aspetti, come ad esempio la svolta impressa al giornalismo, allora in forte evoluzione tecnologica, aziendale, culturale; e inoltre le innovazioni nel campo della prevenzione e dell’assistenza alle vittime, campo nel quale si trovò in prima linea l’Ordine di Malta, che seppe rinnovare la propria tradizione. Nel volume sono riassunti vari filoni, fra cui il tormentato percorso della “ricostruzione” ma soprattutto della rinascita della città martoriata.