Si è conclusa quest’oggi, dopo un mese trascorso a Messina, l’esperienza di quattro studenti e specializzandi della Scuola medica della Virginia Commonwealth University, che hanno effettuato un periodo di tirocinio al Policlinico AOU “G. Martino”, sfruttando uno dei più antichi accordi di internazionalizzazione stipulati dall’Ateneo peloritano.
Darryl Alex Chang, 37 anni, Julia Helene Crowley, 26 anni, Beverly Huang, 31 anni e Cameron Jay Sumner, 27 anni, sotto la supervisione di docenti Unime, hanno svolto attività in diversi reparti, rinnovando un’esperienza che in passato aveva già visto coinvolti diversi loro colleghi. Referenti dell’iniziativa, i prof. Antonino Germanò e Eugenio Cucinotta.
“Si tratta – spiega il prof. Emanuele Scribano, Prorettore vicario – di un riscontro molto importante. La presenza di questi studenti, di fatto, rappresenta per Unime la certificazione del possesso di requisiti molto stringenti che vengono posti dalle università statunitensi quando avviano collaborazioni di questo tipo. Ho vissuto in prima persona, nel periodo in cui l’accordo fu varato, la visita di ben due Presidi della Virginia Commonwealth University, i quali vennero a più riprese a Messina per verificare non solo le strutture e la situazione logistica, ma anche il livello della lingua parlata dai nostri medici e la loro professionalità”.
“Questa è la casa degli studenti – afferma il prof. Antonino Germanò, responsabile scientifico del progetto – e se lo è per i ragazzi siciliani e calabresi, lo deve diventare sempre di più per quelli internazionali. Non è una caso che, da oltre dieci anni, studenti americani vengano a formarsi a Messina, utilizzando le risorse, le energie e le eccellenze esistenti al Policlinico. È uno degli esempi di collaborazione virttuosa tra l’Ateneo e l’Azienda”.
Per i quattro futuri medici, un bilancio assolutamente positivo. Sono rimasti colpiti dal livello di professionalità dei reparti in cui hanno svolto attività e hanno osservato con interesse punti di contatto e le differenze fra il sistema ospedaliero italiano e quello made in USA. Tutti hanno espresso il desiderio di fare ritorno in Sicilia.
Oltre agli intensi giorni di studio e affiancamento nei vari reparti, non sono mancate le occasioni per conoscere molti luoghi suggestivi di Messina e per fare dei brevi viaggi. Per quanto riguarda le esperienze extra accademiche, i ragazzi non hanno dubbi nell’indicare la scoperta più piacevole: “Adoriamo gli arancini”, hanno detto in coro…
Quattro studenti Usa a Messina per studiare medicina
Comunicato n. 52