Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXI Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati al Convegno “Università e mercato del lavoro”, tenutosi presso la Sapienza Università di Roma.
Il rapporto AlmaLaurea 2019 sul profilo e sulla condizione occupazione dei laureti dell’Universita ́ di Messina e` stato condotto su un campione di 3901 individui, in crescita di circa il 6% rispetto ai 3681 laureati dell’anno precedente. La distribuzione delle diverse tipologie di corsi di laurea (triennali, magistrali biennali e magistrali a ciclo unico) rimane sostanzialmente invariata, con la sola eccezione dei laureati magistali biennali, passati a 793 a 925.
L’Indagine sulla Condizione occupazionale, invece, ha riguardato complessivamente 6.848 laureati dell’Università di Messina. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2017 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2013 e intervistati dopo cinque anni.
Profilo dei laureati
“Rispetto all’anno precedente, e` possibile notare un sostanziale miglioramento nelle caratteristiche dei laureati all’Universita ́ di Messina- ha sottolineato il prof. Dario Maimone Ansaldo Patti, delegato del Rettore ad AlmaLaurea . In particolare, con soddisfazione, si riscontra che l’Ateneo Peloritano ha migliorato la sua capacita` di attrazione di studenti stranieri. Infatti, la percentuale di cittadini esteri che hanno scelto il nostro Ateneo e` passata dallo 0.8% all’1%. Per quanto detto incremento potrebbe sembrare modesto, va chiarito che a livello nazionale il numero di studenti stranieri e` rimasto invariato (3.5%) rispetto alla precedente rilevazione. Inoltre nel contesto siciliano, Messina si colloca decisamente al di sopra della media, in quanto la popolazione studentesca straniera e` pari allo 0.6% (in lieve crescita rispetto allo 0.5% dell’anno precedente).
Rispetto all’anno precedente, non si registra nessun apprezzabile cambiamento in merito all’eta` media dei laureati, che rimane pari a 26.5 anni (leggermente al di sopra della media nazionale – 25.8, ma in linea con il dato regionale – 26.4). Invece, con soddisfazione si nota un netto miglioramento nella percentuale dei laureati in corso che pass dal 43.8% della precedente rilevazione al 46.1% del 2019. Pur rimanendo al di sotto della media nazionale, il dato e` significativamente piu` alto rispetto alla media siciliana (43.9%).
Questi dati non possono che essere accolti positivamente, in quanto dimostrano che l’Ateneo Peloritano continua nel suo processo di miglioramento, collocandosi stabilmente al di sopra della media regionale. Chiaramente, e` necessario porre in essere tutte le azioni opportune per colmare il gap rispetto alla media nazionale. Tuttavia, le rilevazioni indicano che l’Universita` di Messina ha segnato un miglioramento superiore al dato nazionale, evidenza questa che perseverando negli sforzi intrapresi dagli Organi Accademici e prestando la dovuta attenzione alle criticita` esistenti, nel volgere di qualche anno, se il miglioramento si manterra` costante e superiore al dato nazionale, sara` possibile colmare il gap rispetto alla media del paese.
Il giudizio generale espresso degli studenti circa la loro esperienza presso l’Universita` di Messina appare soddisfacente. Si osserva un incremento nel grado di soddisfazione complessivo (passato dall’87.5% all’88.9%) superiore al dato medio regionale. Anche gli altri parametri presi in considerazione (rapporto con i docenti, carico di studi ed aule) crescono, ma appare significativo il fatto che la valutazione circa l’adeguatezza delle aule sia aumentato di oltre 5 punti percentuali (da 52.6% rispetto alla precedente rilevazione al 57.7%). Questo risultato appare importante e premia gli sforzi fatti di adeguare le strutture didattiche a disposizione degli studenti nell’ottica di un generale miglioramento dei servizi offerti. Infine, il 63.8% degli studenti si iscriverebbe nuovamente all’Universita` di Messina, dato questo superiore dell’1% rispetto alla precedente rilevazione”.
Condizione occupazionale
“Ancor piu` soddisfacenti appaiono i risultati relativi alla condizione occupazione degli studenti messinesi- ha continuato il prof. Maimone. Per quanto riguarda gli studenti triennali il tasso di occupazione appare in crescita di oltre 3 punti percentuali e si assesta al 56.3%. Certamente si e` ben lontani dalla media nazionale (72.1%) ma chiaramente si sconta una situazione economica, quella messinese e siciliana in generale, che desta non poche preoccupazioni. In ogni caso, il tasso di occupazione dei laureati messinesi, seppur di poco, appare superiore alla media regionale. Rispetto al contesto regionale, questo risultato non puo` che destare soddisfazione, perche` puo` senza dubbio essere letto quale una testimonianza del percorso formativo offerto dall’Universita` degli Studi di Messina.
Apprezzabile appare, infine, il risultato conseguito dai laureati magistrali biennali (unico dato disponibile per l’istruzione di livello avanzato). Il tasso di occupazione ad un anno dal conseguimento del titolo cesce dal 49.6% al 51.9%, mentre il dato a 5 anni aumenta dal 73.9% al 76.0%. Ques’ultimo risultato appare in linea con il dato regionale, ma lontano dalla media nazionale. Importanti, infine, sono altri due indicatori relativi alla condizione occupazionale dei laureati biennali. In primo luogo, la retribuzione media mensile ad un anno dalla laurea aumenta di oltre 200 euro (leggermente superiore al dato regionale), portandosi a ridosso della media nazionale. Parimenti, la retribuzione media mensile a 5 anni dal conseguimento del titolo aumenta fino a 1307 euro, in decisa crescita (anche in questo caso di circa 200 euro) rispetto all’ultima rilevazione. Il secondo indice che appare estremamente significativo e` quello relativo al giudizio circa l’efficacia del titolo di istruzione superiore: ben il 66.9% dei laureati biennali ad un anno dal conseguimento del titolo ed oltre il 70% di coloro che hanno conseguito la laurea 5 anni prima, ritengono che il titolo di studio ottenuto si e` rivelato efficace per la futura occupazione. E’ importante notare che nello scorso anno meno del 50% degli intervistati aveva giudicato efficace il titolo conseguito (sia tra i laureati occupati dopo un anno che tra quelli occupati dopo cinque anni). Il dato, tra l’altro, e` superiore circa 5/6 punti percentuali rispetto a quello nazionale.
In generale, quindi, la rilevazione AlmaLaurea 2019 ci fornisce una fotografia del profilo e della condizione occupazionale dei laureati messinesi che sembra premiare gli sforzi sin qui fatti dagli Organi Accademici per migliore la qualita` dei servizi erogati e per fornire percorsi di studi sempre piu` adeguati alla mutevole realta` del mercato del lavoro. Chiaramente, non e` possibile far calare l’attenzione: gli sforzi si qui intrapresi devono continuare ed essere sempre piu` incisivi per dotare i nostri laureati delle competenze necessarie per competere nel mondo del lavoro, sia a livello locale che soprattutto nazionale. In quest’ottica ormai l’Universita` degli Studi di Messina si muove, moltiplicando le opportunita` fornite ai nostri studenti. In quest’ottica, per esempio, non va sottovalutato lo sforzo compiuto dall’Universita` e dal Centro Orientamento e Placement relativo all’organizzazione insieme alla stessa AlmaLaurea del Career Day lo scorso Marzo che ha consentito a circa 2000 laureati di entrare in contatto con il mondo del lavoro, attraverso incontri e colloqui individuali con aziende locali, ma soprattutto internazionali”.