Una tre giorni dedicata ai legami tra Messina e la Spagna, in cui si spazierà dai temi storici, a quelli artistici e architettonici, all’attualità con un approfondimento dedicato alla Zona Falcata ed alla Cittadella.
Sono queste le linee guida della manifestazione – organizzata dall’Ateneo, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Fondazione Federico II – che si svolgerà tra Villa Pace e il Rettorato, a partire dal 4 febbraio, con l’intento di coinvolgere non solo la comunità accademica, ma anche la cittadinanza.
“Messina e la Spagna: alla ricerca delle radici comuni con uno sguardo al futuro” è il titolo scelto per riassumere le varie iniziative. Si comincia mercoledì 4 alle 11, quando a Villa Pace sarà inaugurata la mostra “Un alma común. Arquitectura sículo-aragonesa”.
Giovedì 5 alle 17.00, nell’Aula Magna del Rettorato, una tavola rotonda alla quale interverranno rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, sul tema: “La Cittadella di Messina: un problema da risolvere, un’opportunità da non perdere”.
Venerdì 6, nuovamente a Villa Pace, l’ospite d’onore sarà l’ambasciatore spagnolo in Italia, S.E. Francisco Javier Elorza Cavengt, che inaugurerà la mostra di pittura “La penisola di San Raineri vista con gli occhi di Gaspar Van Wittel e di altri artisti: la collezione dell’Università degli Studi di Messina”. Si potranno ammirare importanti opere del ‘700 e dell”800, provenienti dal patrimonio artistico dell’Ateneo, che per la prima volta saranno esposte al pubblico. L’inaugurazione avverrà al termine del convegno “La Cittadella di Carlos de Grunenbergh: una storia, un futuro”, il cui inizio è previsto alle 16,30.
Le mostre ubicate a Villa Pace saranno visitabili nei giorni 4-7 febbraio (la mostra pittorica, a partire dal 6 febbraio), ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00; 8 febbraio, ore 9.00-13.00. Sarà quella anche l’occasione per ammirare il complesso di Villa Pace, dopo i recenti lavori di restauro.
“L’Ateneo – dice il prof. Giovanni Cupaiuolo, coordinatore del Collegio dei Prorettori – anche attraverso questo appuntamento, vuole ribadire il proprio ruolo di volano culturale per l’intero territorio. Importante, in tal senso, il contributo che ci è stato fornito dall’ARS e dalla Fondazione Federico II, a cui vanno i nostri ringraziamenti.
Coniugando passato e futuro, in questa occasione, speriamo però di potere fornire un contributo a tutte le forze politiche e sociali. In particolare, metteremo a disposizione i risultati delle nostre ricerche dedicate alla Cittadella e alla Zona Falcata, simboli della città minacciati dal grave stato di abbandono. Per questo ci siamo offerti di ospitare importanti momenti di confronto e, sin da ora, ci dichiariamo a disposizione per assumere il ruolo di collettori di progetti e proposte tesi al recupero di quell’area. Nel contempo, ci auguriamo che le iniziative organizzate possano portare all’elaborazione di proposte concrete e di progetti fattivi”.