E’ stato inaugurato questa mattina, presso il Palazzo Congressi dell’A.O.U. “G. Martino”, il workshop “Il ruolo dello psicologo nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi del linguaggio”, che proseguirà nel pomeriggio, suddiviso in sessioni parallele.
All’evento mattutino, fra gli altri erano presenti il Rettore dell’Ateneo peloritano, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale di Unime, prof. Domenico Cucinotta, il Decano dei professori di Psicologia dell’Ateneo, prof.ssa Rosalba Larcan, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Messina, dott. Giacomo Caudo, il Presidente dell’Ordine Nazionale e Regionale degli Psicologi, dott. Fulvio Giardina.
Hanno partecipato, inoltre, numerosi docenti, psicologi e psicoterapeuti, intavolando un dialogo costruttivo ed animato sulla complessità e l’invasività dei disturbi del linguaggio nel paziente adulto cerebroleso e nel bambino con disturbi del neurosviluppo. Tali disturbi, indubbiamente, pongono delicate questioni inerenti non solo la sfera della comunicazione ma l’intero assetto psicologico della persona. Alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, lo psicologo si trova a dover riesaminare le modalità più adeguate d’intervento nel trattamento dei disturbi del linguaggio. Pazienti afasici, bambini con disturbi specifici del linguaggio o del neurosviluppo e, ovviamente, le loro famiglie e specialmente i caregiver, costituiscono oggigiorno un insieme complesso, caratterizzato da una molteplicità di esigenze diverse, che necessitano di risposte terapeutiche e trattamenti diversificati. Il disturbo linguistico non altera, infatti, solo i processi comunicativi, non è solo la perdita o il mancato sviluppo di una funzione: ogni paziente presenta un insieme unico di complessi sintomi comportamentali che lo psicologo deve trattare passando da una visione parziale a una integrativa, che conduca il paziente a una progressiva riacquisizione della propria identità e al suo riadattamento all’interno della comunità. E’ sempre più necessario, dunque, impegnarsi in un’analisi attenta e sistematica dei singoli casi e prevedere una presa in carico globale e integrata. In altre parole, l’obiettivo collaterale emerso al workshop del Policlinico è stato quello di evidenziare come gli psicologi non siano solo coloro i quali si occupano delle parte emozionale e sentimentale dei pazienti, bensì anche validissimi supporti in grado di trovare soluzioni e rimedi in ciò che riguarda l’ambito comportamentale. Contestualmente, nel corso dell’iniziativa è stato anche posto l’accento sul sostegno, in tal senso, di A.IT.A, una associazione costituita in seguito alle sollecitazioni di persone afasiche, di cui la prof.ssa Marina Quattropani, docente dell’Ateneo peloritano, anch’essa presente all’evento, è Presidente onorario in seno alla sezione siciliana.
“Il ruolo dello psicologo nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi del linguaggio è molteplice – ha dichiarato la proff.ssa Quattropani – perché avere difficoltà linguistiche significa, anche, avere un deficit dell’identità e lo psicologo assume il compito di ricostruire il sé, di fare il modo che le difficoltà del linguaggio non siano soltanto diagnosticate e trattate, ma soprattutto curate per favorire il reinserimento sociale ed all’autonomia della persona. Gli psicologi, oltretutto, hanno il dovere di entrare in sala operatoria per far si che, durante la neurochirurgia da svegli, i pazienti sottoposti all’intervento possano preservare nella maniera più accurata possibile le aree linguistiche”.
Nel corso della mattinata, inoltre, il prof. Carlo Semenza (Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova) ha tenuto una lectio magistralis intitolata “Afasia e Acalculia”.